
Ci sono incontri che ci lasciano indifferenti, altri che ci attraversano come un’onda silenziosa e potente. Non sempre la presenza di una persona nella nostra vita è visibile agli occhi. A volte si manifesta con uno sguardo, una parola detta al momento giusto, o con un semplice sentire profondo, inspiegabile eppure così reale.
In molte tradizioni spirituali, si parla di anime che si riconoscono, di incontri “scritti” da qualche parte prima ancora di nascere. Non per forza devono restare con noi, ma arrivano con un senso. Ci mettono in contatto con qualcosa di più grande, risvegliano parti di noi dimenticate o spingono il nostro cuore a ricordare.
Nel mondo dei Tarocchi, queste connessioni vengono spesso rappresentate da carte potenti come gli Amanti, la Giustizia, o il Giudizio. Ogni carta porta con sé un’energia che riflette i legami profondi: le scelte da compiere, le verità da riconoscere, i legami karmici che chiedono guarigione.
Essere presenti non significa solo essere lì fisicamente. Significa esserci con l’anima, con lo sguardo attento, con la capacità di ascoltare senza giudizio. In una società dove la presenza si misura spesso in messaggi o chilometri, i Tarocchi ci ricordano che la presenza vera vibra su altri livelli.
A volte è proprio l’assenza a risvegliare domande importanti. Cosa manca davvero? È la persona o l’energia che portava nella nostra vita? E cosa ci insegna quel vuoto?
Una stesa profonda può aiutarci a esplorare questi temi. Chiedere alle carte cosa rappresenta una presenza nella nostra vita, quale lezione porta, cosa rispecchia di noi.
Nel cammino della vita, ogni incontro lascia un segno. E anche chi ci ha fatto soffrire, spesso, ha avuto il compito – duro ma necessario – di aprirci a una nuova consapevolezza.
Essere presenti davvero, per noi e per gli altri, è uno degli atti più profondi e rivoluzionari che possiamo compiere. E quando lo facciamo, anche l’anima si sente finalmente a casa.